Quando finisci le manopole usa le conchiglie

Posted: Settembre 20th, 2010 | Author: | Filed under: Generale | Commenti disabilitati su Quando finisci le manopole usa le conchiglie

Bene bene vi presento l’ultimo (oddio avrà sei mesi di vita) aggeggio che ho costruito. Oplà la foto.

Qui il video di grande qualità.

E qui solo la registrazione audio, di qualità simile al video.

Praticamente si tratta di alcuni 555 che modulano un 4093 e fa del simpatico casino, abbastanza ingovernabile e imprevedibile a tratti. Il tutto alloggiato nella scatola di un alimentatore pc.


How to down a drone

Posted: Febbraio 15th, 2010 | Author: | Filed under: Generale | Commenti disabilitati su How to down a drone

Per la serie "sapevatelo!" vi rimando a crab.wordpress.com per le informazioni

Grazie per l’attenzione. Guidate con prudenza.

 

 

 


Ritratto di una città – Luciano Berio e Bruno Maderna

Posted: Luglio 17th, 2009 | Author: | Filed under: Generale | Commenti disabilitati su Ritratto di una città – Luciano Berio e Bruno Maderna

"Non vi è luogo, in una grande città, più tetro della stazione ferroviaria. Ad avere occhi abituati non è impossibile scoprire, lungo i marciapiedi e le banchine, il passo di ansiosi fantasmi: esseri invisibili e misteriosi che aspettano treni che forse non arriveranno mai.
E’ nel pieno della notte quando tutti il gigantesco edificio pare illuminato da una sola candela e anche questa incerta e semispenta, che la sottile inquietudine di questi viaggiatori percorre ogni struttura facendo vibrare in accordi remoti gli archi e i piloni e tiranti della grande tettoia. E’ questa la voce di quelli che vi furono, di quelli che vi saranno, di quelli che si dissero addio, di coloro che vollero andarsene e di quegli altri che vi vollero far ritorno.

Ma anche altrove a Milano vivono fantasmi. Nei navigli coperti ad esempio, in questi tunnel neri e malsani le autorità in gran segreto nascondo i cadaveri di coloro che la città ha segretamente ucciso. L’ordine è di tenerli nascosti li sotto immersi nell’acqua per dieci anni, poi vengono trasportati al magazzino centrale di dove escono per la sepoltura definitiva.
Guai se la gente sapesse quanti uomini muoiono ogni giorno a Milano in mezzo alla strada, nei corridoi degli uffici, davanti agli sportelli delle banche, nelle aule del tribunale, nei cortili delle case popolari. Tutti fuggirebbero afferrati alla gola dal terrore e la città rimarrebbe deserta."

 

E’ meraviglioso cosa ci Ubuweb questa volta: Ritratto di città.

 

 

made in china

Posted: Maggio 5th, 2009 | Author: | Filed under: Generale | Commenti disabilitati su made in china

Opla’ non son morto.

Attualmente in cura, studio aggiunta/modifica, direttamente dagli anni 80:

made in china


Che cosa rappresenta?

Posted: Ottobre 27th, 2008 | Author: | Filed under: Generale | Commenti disabilitati su Che cosa rappresenta?

Come se non bastasse, quando il dottor Morgenthaler si interessava al significato dell’opera di Wölfli e questi si degnava di parlare, cosa poco frequente, succedeva a volte che al solito: "Che cosa rappresenta?" il gigante rispondesse:"Questo" e prendendo il suo tubo di carta producesse una melodia che per lui non era soltanto la spiegazione del dipinto ma anche il dipinto, o quest’ultimo era la melodia, come è provato dal fatto che molti dei suoi disegni contenevano pentagrammi con composizioni musicali dello stesso Wölfli, il quale riempiva poi buona parte dei quadri con testi in cui ricompariva verbalmente la sua visione della realtà.

Julio Cortázar

Tempo fa sottoponevo ad alcuni amici e conoscenti le foto di queste due tele (cliccate sull’immagine per vedere in dettaglio):

Splendente
mie tele estive

Più Brillante
mie tele estive

Ero curioso di vedere cosa mi rispondevano, qual’era il loro parere, che cosa ne pensavano. Volevo vedere che credibilità avrei potuto avere: infatti le due immagini altro non si riferiscono che a degli stracci usati per pulire le parti di acciaio della mia bicicletta con un detersivo cremoso abrasivo simil polish. Questa sì è la tecnica segreta che accennavo nelle mail spedite.
Quindi l’intenzionalità di fare qualcosa su questi stracci nel momento in cui strofinavo lo straccio sulle parti non c’era.

Cosa mi sarei dovuto aspettare dalle risposte: era prevedibile che chi mi era più vicino ed in sintonia avrebbe subito capito che era un tranello. Altri, pur avendo cultura e/o sensibilità artistica, esprimevano con un misto di curiosità e di buone maniere di circostanza (il mantenimento di buon rapporti d’amicizia) apprezzamento nei confronti di queste due tele. Altri ancora non avrebbero risposto per pudore, paura (di urtare qualcosa?!?! cosa mai?!?), svogliatezza e dimenticanza endemica, noncuranza, ignavia (?), decrescita, motivi di famiglia, indisposizione (chi più ne ha più ne metta). Che dire un campione ben fornito quindi, risposte altrettanto varie. Chi mi chiedeva del soggetto, chi della tecnica, chi dava interpretazioni e giudizi diversi sulle due tele.Chi subodorava e stava zitto.

Jean Dubuffet raccontando della collaborazione con Asger Jorn in alcuni esperimenti musicali dice: As for the tape recorder,
I was a complete novice. It was only later on that I was to realise
that my recordings, done on amateur equipment, left a lot to be desired
compared to those carried out by professionals. Strangely enough,
however I am not convinced that the latter are really superior.
Similarly, I often prefer photographs taken by poorly equipped amateurs
than those of specialists. In my subsequent dealings with technicians,
I felt that the downside to certain benefits of the care they took in
setting-up their equipment, was an inhibiting effect; even if the
resulting recordings were very clear and free of flaws and hiccups,
they weren’t necessarily any more evocative. I believe that all spheres
of the arts could benefit from using simpler techniques.

E’ stato un esperimento. Ma, invece, ora più che mai rivendico un valore artistico di questi stracci/tele. Si perchè cos’è, dunque, questa partitura della mia demenza in nero su bianco? Quale è il pentagramma di consapevolezza che genera l’opera d’arte? Quali sono i materiali che la giustificano, la riconoscono, la definiscono in maniera certa e univoca? Cosa potrei suonare/suonarvi, io come Wölfli,per farvi comprendere cosa significa? Vogliamo parlare di significato, soggetto, tecnica e materia? Ebbene dobbiamo prenderci sul serio, farne analisi, ricomporci e raccoglierci come se fosse una cosa sacra? Sprofondiamo un una grossa risata piuttosto. Ma che sia grossa e assordante. C’è tutta la storia dell’arte del secolo scorso a narrarcelo: dada, espressionismo, surrealismo, informale, art brut, arte povera. Devo continuare con la lista della spesa?